Crescendo questa visione m'infastidiva, le consideravo una sorta di dimostrazione pubblica di povertà, e soprattutto iniziavo a vedere le differenze con i miei coetanei che portavano a scuola sacchetti di patatine con dentro, ai miei occhi, meravigliosi sorprese e io a sospirare davanti al mio solito panino avvolto in un tovagliolo di cotone. E sì, i tovaglioli erano di cotone e non di carta e fazzoletti pure, si lavavano e non si buttavano.
Ricordo i giorni delle conserve estive, chili di pomodori da lavare e tagliare, se ne preparavano qualche quintale. Dovevano bastare per tutta la famiglia che si radunava al completo per aiutare e poi dopo il lavoro del giorno si mangiava tutti assieme come fosse stata una giornata di festa...e lo era!
Nel tempo mi sono sempre più allontanta da queste tradizioni, ma si sa "a 20 anni si è stupidi davvero". Oggi rivedo tutto questo alla luce di conoscenze diverse sia ecologiche che di mercato. Il motto dell' USA E GETTA ci ha portato a comprare sempre di più sprecando risorse importanti e danneggiando gravemente l'ecosistema della terra che ci ospita.
La crisi economica attuale ha portato molte persone a rivedere le proprie abitutidi quotidiane e io sono tra queste. Allora mi sono tuffata nel vortice di quello che in gergo moderno si chiamano autoproduzioni e ho scoperto che si prova una certa soddisfazione nel realizzare le cose da sè. Cerco di fare quasi tutto a casa e quello che non so fare tento d'impararlo.
Il nostro mondo occidentale è arrivato all'orlo di un burrone di cui non si vede il fondo, e che si fa sull'orlo di un burrone? O si va avanti e si cade oppure si fa un passo indietro e si cerca un'altra strada.
Io ho scelto di tornare sui miei passi e rispolverare le vecchie tradizioni della mia famiglia, una scelta che fa bene alla salute perchè si mangiando cose più sane, all'ambiente perchè generano meno rifiuti, non meno al portafogli, ma soprattutto fa bene al cuore!!
Sulla scia di questa riflessione vi presento le prima delle ricette che sto realizzando con la sovrapproduzione di albicocche dei miei due alberi. Ne ho realizzate alcune al naturale, altre con delle varianti aggiungendo mandorle in scaglie e vaniglia, pistacchi o fiori di lavanda.
Confettura di albicocche e varianti
2 kg di albicocche denocciolate
400 g di zucchero
succo di un limone
Procedimento
Per prima cosa scegliere delle albicocche mature e non rovinate. Lavarle e farle asciugare su un panno, quindi aprirle in due e togliere il nocciolo (non buttatelo via che servirà per produrre altre cose).
Io le taglio a pezzi perché mi piace che si sente la frutta nella marmellata quindi poi non la passo al passaverdure.
Unire la frutta allo zucchero e al succo di limone in una pentola capiente.
Portare a bollore con il fuoco molto basso. Ci vorrà almeno una mezz'ora di bollitura, ma è controllare la consistenza della marmellata, potrebbe volerci anche di più.
Togliere l'eventuale schiuma che può presentarsi in superficie, questa viene nel caso ci siano delle macchie sulla buccia della frutta.
Nel frattempo sterilizzare i barattoli e invasare la marmellata ancora molto calda, chiudere e capovolgere il barattolo, lasciarlo raffreddare. In questo modo si crea il sottovuoto che permetterà di conservare la meglio le marmellate.
1 commenti:
Ciao, cara Alessandra,mi piace il tuo modo di pensare e aggiungo: la Terra non ci appartiene è solo un prestito delle generazioni future.Cerchiamo di restituirla ancora più bella naturale il Giardino dell'Eden potrà tornare?
Io lo auguro a tutta l 'Umanità.
MI piace cucinare ricette di mia nonna e vado incontro ai menù vegetariani.
Ti saluto e cerchiamo di trasmettere la nostra filosofia.
Maria
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